di Fabio Polvani
Il suo ultimo album “Native invader” risale al 2017 ed ecco che a tre anni di distanza – il periodo di inattività tra un disco e l’altro più lungo della sua carriera – torna ad affacciarsi sul panorama musicale Tori Amos. Lo fa con un EP natalizio intitolato “Christmastide”, in uscita il 4 dicembre su Decca Records.
Un’operazione apparentemente commerciale ma che ha alcuni notevoli punti di interesse, uno su tutti la ritrovata collaborazione con Matt Chamberlain e Jon Evans, rispettivamente batterista e bassista, con cui ha registrato molti dei suoi album storici e con cui non lavorava dal 2009.
La pianista del Maryland, che oggi ha 57 anni, possiede una fanbase agguerrita e fedele e ha più volte affermato di non avere mai fatto nulla per scegliere la via più breve verso il successo, allontanandosi così dalla scena mainstream e diventando una vera e propria leggenda vivente.
Recentemente è stata inserita dalla rivista Spin al 18° posto tra gli artisti più influenti degli ultimi trent’anni e il suo primo album “Little Earthquakes” è entrato al 233° posto nella lista dei 500 migliori dischi di sempre secondo Rolling Stone.