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Il ricordo di Sean Connery e Gigi Proietti, due miti senza tempo che vivranno per sempre

Il ricordo di Sean Connery e Gigi Proietti, due miti senza tempo che vivranno

per sempre

di Chiara Denti

Il 2020 prosegue la sua infausta corsa: tra stamattina e lo scorso weekend il mondo del cinema americano e italiano ha visto spegnersi due importanti attori, che sono diventanti degli autentici miti,  Sean Connery e Gigi Proietti.

Sean Connery aveva da poco compiuto 90 anni, è morto nel sonno alle Bahamas sabato 31 ottobre, è stato il primo attore ad interpretare sul grande schermo l’agente 007 divenuto famoso nella storia del cinema. In particolare Connery è stato protagonista di sette film della lunghissima saga, nata nel 1953 dalla penna dello scrittore britannico Ian Fleming.

La star in carriera ha conquistato un Oscar nel 1988 per il ruolo del poliziotto irlandese Jimmy Malone in “The Untouchables”, 2 Bafta e 3 Golden Globe. È stato nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II all’Holyrood Palace nel 2000.

Sono tantissimi i successi che lo hanno reso celebre, oltre ad aver interpretato in maniera iconica e stellare l’agente 007, nel 1986 riveste i panni del monaco Guglielmo da Baskerville nel film “Il nome della rosa” tratto dal romanzo di Umberto Eco, e nel 1989 interpreta il padre di Harrison Ford nel film “Indiana Jones all’ultima crociata”

Tra i suoi capolavori avventurosi e spionistici si ricordano “La casa Russia” (1990), “Caccia a ottobre rosso” (1990), fino ad arrivare al genere fantasy con “Highlander” (1986), ma anche al drammatico “Scoprendo Forrester” (2000).

Il suo ritorno sullo schermo avviene nel 2003 con “La leggenda degli uomini straordinari”, dopo aver rifiutato il ruolo di Gandalf ne “Il signore degli anelli”, ma accettando un video gioco da “Dalla Russia con amore”.

Inoltre bisogna ricordare che venne chiamato nel 1964 da Alfred Hitchcock per interpretare il ruolo di un giovane industriale e vedovo  nel thriller psicologico “Marnie”; si trattò di un ruolo complicato per Connery perché doveva rivestire i panni di un uomo violento nei confronti della protagonista femminile interpretata da Tippi Hedren.

Inoltre non si è fatto mancare l’eroe Robin Hood nel suo curriculum artistico: lo ha interpretato nel 1976 accanto a Audrey Hepburn/Lady Marian. A distanza di quindici anni è tornato sul set di un film su Robin Hood per un cameo: Riccardo Cuor di Leone in “Robin Hood – Principe dei ladri” (1991).

La Scozia è in lutto scrive la premier scozzese, Nicola Sturgeon, su Twitter: “Mi si è spezzato il cuore dopo aver saputo della morte di Sir Sean Connery. Il nostro Paese piange uno dei suoi figli più amati”, continua. “Sean è nato in una famiglia operaia di Edimburgo e grazie al talento e al duro lavoro è diventato un’icona del cinema internazionale e uno degli attori più affermati al mondo”.

Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare il mattatore della scena italiana, Gigi Proietti; la notizia è stata resa nota dai famigliari. Oggi, avrebbe anche compiuto 80 anni.

Un artista poliedrico a tutti gli effetti: comico, drammaturgo, attore, regista, cabarettista, doppiatore (Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman ma ance di Sylvester Stallone nel primo Rocky e del genio di Aladdin), conduttore televisivo, direttore artistico.

Di fronte ad un curriculum artistico così ampio, si può affermare che è stato un autentico artistica perché ha vissuto per la sua passione ed è stato in grado, grazie al suo talento, a rivestire diversi ruoli, sia nel teatro, nel cinema e in tv.

 

Ha iniziato a calcare le scene dagli anni 60, poi ha lavorato in diversi film, da “Febbre da cavallo” a “Tosca”.

La grande occasione arriva nel 1970 quando sostituisce Domenico Modugno, accanto a Renato Rascel nel musical “Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini. Da quel momento diventa interprete e autore di grandi successi teatrali tra i quali Caro PetroliniCyranoI sette re di Roma. Dopo aver recitato nel 1974 nel dramma di Sem Benelli La cena delle beffe”,accanto a Carmelo Bene, nel 1976 stringe un sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli rimasti nella storia, A me gli occhi, please” è un trionfo. Lo riporta in scena nel 1993, nel 1996 e nel 2000, “Ringraziamo Iddio, noi attori abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replicano tutte le sere”, confessa Proietti. “Non ho rimpianti, rifarei tutto, anche quello che non è andato bene”.

Il successo in teatro e al cinema era stato confermato in tv con la serie “Il maresciallo Rocca”, nel ruolo di un carabiniere padre di quattro figli che tutti gli italiani vorrebbero incontrare,

Nel 2002 il ritorno sul grande schermo con il sequel “Febbre da cavallo – La mandrakata”, diretto da Carlo Vanzina e di recente era stato Mangiafuoco nel “Pinocchio” di Matteo Garrone.

In tv fa il varietà da “Fatti e fattacci” a Fantastico ma il teatro è la sua vita e la sua passione, fa rivivere Shakespeare al Globe Theatre, incoraggia i giovani attori come faceva nella sua celebre scuola (dove ha avuto allievi Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi e tanti altri).

 

Una carriera ricca e lunghissima caratterizzata non solo da tanta fortuna ma anche da un talento unico, autoironia, e soprattutto cinismo romano.

 

Un uomo, non intellettuale, che racconta “l’allegria di allora, impastandola a quella di oggi. Ma senza nostalgia. No; semmai con la gioia per un passato che la mente riscrive come vuole, come un sogno ricorrente che, negli anni, abbiamo imparato a controllare”.

Gigi Proietti presentava così la sua vita, lo aveva fatto parlando della sua autobiografia, intitolata “Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo”.

Un personaggio pubblico, ma che ha sempre difeso la sua vita privata fino all’ultimo, nei momenti positivi e in quelli negativi come  il ricovero in terapia intensiva della notte prima dei suoi ottanta anni .

 

Sui social sono tantissimi a rendergli omaggio. “Ciao Maestro e amico. RIP” ha scritto Alessandro Gassman, che è stato uno dei primi attori a lasciare un ricordo.

Questa volta l’inchino a #gigiproietti lo facciamo tutti noi ha scritto Fabio Fazio.

Il ministro Dario Franceschini scrive: “Con Gigi Proietti scompare un grande protagonista della commedia italiana, un uomo di cinema e di teatro, che ha vissuto intensamente la sua arte”.

“Con lui perdiamo un pezzo di anima della nostra città. Roma non lo dimenticherà mai” questo è il messaggio della sindaca Virginia Raggi.

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