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Confermata la stagione dell’Arena di Verona! E si lavora su un protocollo per tutta l’Italia

Confermata la stagione dell’Arena di Verona! E si lavora su un protocollo per tutta l’Italia

di Chiara Denti

Finalmente riparte la stagione estiva all’Arena di Verona, un luogo che possiamo definire a tutti gli effetti il contenitore delle manifestazioni, eventi musicali e culturali.

Ogni evento sarà sorvegliato e controllato da personale dedicato ad ogni fase pre e post spettacolo: posti a sedere numerati per seimila spettatori, il doppio dell’anno scorso, 16 arcovoli destinati agli ingressi scaglionati del pubblico, mascherine di tipo Ffp2 per tutti, distanziamento per artisti e orchestrali e tempi ridotti al massimo nel backstage.

 

È stato postulato un protocollo di 50 pagine che il Comune, insieme a Fondazione Arena e Arena di Verona SRL (società che gestisce gli eventi extra lirica) ha già predisposto in accordo con il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e che è adesso alla firma del presidente della Regione, Luca Zaia.

 

Nella scorsa edizione il protocollo era stato fondamentale per l’ampliamento della capienza da mille a tremila spettatori, con deroga sottoscritta da Zaia al fine di garantire la stagione e la sicurezza.
I 6.000 spettatori, con posti a sedere singoli e distanziati, sono così suddivisi: 1.196 in platea, 1.554 su gradinata bassa, 3.250 su gradinata alta. I biglietti saranno acquistabili solamente in prevendita.

 

Oltre ad organizzare il protocollo, l’Arena di Verona ha già presentato il calendario degli eventi della stagione estiva 2021: show di Emma, Francesco Gabbani, Benji & Fede ed Enrico Brignano.

 

Il concerto di Emma “Emma – Arena di Verona” si terrà il 6 giugno (7-8 giugno) 2021 e in base alla capienza covid, i biglietti venduti potrebbero essere distribuiti tra il 6,7 e 8 giugno.

Entro il 2 maggio sul sito Friendsandpartners.it verranno comunicate tutte le informazioni relative alla biglietteria.

 

“Francesco Gabbani – In Arena e Viceversa” è fissato per il 4 luglio (5 luglio) 2021: all’inizio il suo concerto era previsto per il 26 aprile 2021 ma poi è stato rinviato al mese di luglio.

I biglietti venduti potrebbero essere distribuiti tra il 4 e il 5 luglio. Entro il 2 maggio sul sito vivoconcerti.com verranno comunicate tutte le informazioni relative alla biglietteria.

 

“Benji&Fede all’Arena di Verona – Il concerto evento” inizialmente fissato per il 3 maggio 2021 è rinviato ma confermato all’interno del calendario eventi dell’Arena di Verona della stagione estiva 2021. La nuova data verrà comunicata entro il 2 maggio unitamente alle informazioni relative alla biglietteria.

 

“Enrico Brignano – Un’ora sola vi vorrei”, all’inizio fissato per il 7 giugno, è stato rinviato ma confermato all’interno del calendario eventi dell’Arena di Verona della stagione estiva 2021.

La nuova data verrà comunicata entro il 2 maggio unitamente alle informazioni relative alla biglietteria.

È importante ricordare che tutti i biglietti acquistati per gli show resteranno validi.

La musica dal vivo è ferma dallo scorso novembre. Il settore è in crisi fortissima a causa delle limitazioni dovute alla pandemia di Coronavirus. Nelle ultime ore però è arrivata la notizia di un nuovo protocollo per la musica dal vivo. Ci sta lavorando il ministero della Cultura e lo stesso Dario Franceschini. L’obiettivo del governo è quello di rivedere i protocolli utilizzati per i concerti del 2020.

Secondo Repubblica si pensa di aumentare la capienza minima per assistere agli show. Il nuovo protocollo è ancora in fase di bozza ma a fine marzo Franceschini avrebbe chiesto al Ministro Roberto Speranza un incontro con il Comitato Tecnico Scientifico, che avrà il compito di esaminare le nuove misure. La decisione del Governo, favorevole allo svolgimento degli Europei con il pubblico, ha scatenato poi la reazione della Fimi. Come per l’estate scorsa non ci sono grosse chances di poter assistere a concerti di grandi dimensioni. In Europa e nel resto del mondo, nonostante l’avanzamento della campagna vaccinale, il Coronavirus è ancora un serio problema. Il pubblico italiano, con molta probabilità, dovrà accontentarsi di piccoli concerti e spettacoli, che dovranno svolgersi nel rispetto di rigide misure di sicurezza.

Si pensa all’esperimento di Barcellona dello scorso 27 marzo. In quell’occasione 5mila persone hanno assistito al concerto dei Love of Lesbian. Tutti i partecipanti hanno dovuto eseguire un tampone rapido, o mostrare l’esito di un negativo prima dell’inizio dello show.

Oltretutto avevano l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per tutta la durata dell’evento. Un esempio certamente positivo, ma che varrebbe soltanto per quegli eventi di piccole e medie dimensioni.

La scorsa estate si era consentito lo svolgimento di concerti e spettacoli. Secondo il protocollo 2020 per gli show al chiuso il tetto massimo era di 200 spettatori, mentre era di 1000 per gli eventi che si svolgevano all’aperto. Ora Franceschini vuole aumentare il numero dei partecipanti. Allo studio del Ministero della Cultura c’è un piano che, in attesa di approvazione da parte del Cts, potrebbe andare incontro alle esigenze del mondo dello spettacolo, dagli artisti a tutti i lavoratori del comparto.

Tra gli addetti del settore c’è grande attesa. La voglia di ripartire al più presto è enorme. La Federazione dell’Industria Musicale Italiana si aspetta una decisione a riguardo. Non ci ha pensato due volte dopo aver appreso che il governo ha dato l’ok all’apertura al pubblico dello Stadio Olimpico di Roma, in vista degli Europei di Calcio di giugno. Questa decisione, che dovrà comunque essere approvata dal Comitato Tecnico scientifico, viene accolta con grande attesa.

Su Twitter le parole, a firma del ceo della Fimi Enzo Mazza, sono piuttosto eloquenti. “La musica vuole ripartire” si legge nel tweet. “Se il governo apre al pubblico per gli Europei, lo faccia anche per la musica live”. Altrimenti, si legge nel post, sarebbe “una discriminazione inaccettabile”.

Un’altra arena che porta avanti le iniziative musicali è il Pala Alpitour di Torino, con il “Rumore del silenzio Tour”, un inedito tour musicale promosso da Bauli in Piazza, l’associazione-movimento nata in questi mesi per portare avanti le istanze del mondo dello spettacolo.

Una manifestazione pubblicizzata sui canali social di Bauli In Piazza e delle quattro più importanti arene italiane per grandi eventi: Unipol Arena di Bologna, prima data il 7 aprile, Mediolanum Forum di Milano l’8 aprile, il Pala Alpitour di Torino il 9 e il Palazzo dello Sport di Roma il 10.

 

Al termine del tour, lunedì 12 aprile, sui canali di Bauli In Piazza e i canali di #Chiamatenoi, verrà pubblicato il video racconto dell’operazione pensato per ridare vita ai riflettori sulle arene italiane e ai suoi lavoratori.

Ci saranno come protagonisti quattro artisti a sorpresa, uno per ogni sede dell’iniziativa, impegnati, ognuno con il suo stile, ad interpretare, la celebre canzone di Simon & Garfunkel “The Sound of Silence” (Il Suono del Silenzio).

 

Non solo le arene si stanno organizzando per riportare la musica dal vivo ma anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini sta provvedendo alla realizzazione di un nuovo protocollo per i concerti estivi. Si pensa a modificare le misure già introdotte nel 2020 e si punta ad allargare il numero degli spettatori, visto che la musica è ferma da novembre.

 

La scorsa estate si era consentito lo svolgimento di concerti e spettacoli. Secondo il protocollo 2020 per gli show al chiuso il tetto massimo era di 200 spettatori, mentre era di 1000 per gli eventi che si svolgevano all’aperto. Ora Franceschini vuole aumentare il numero dei partecipanti.

 

Allo studio del Ministero della Cultura c’è un piano che, in attesa di approvazione da parte del Cts, potrebbe andare incontro alle esigenze del mondo dello spettacolo, dagli artisti a tutti i lavoratori del comparto.

 

La Federazione dell’Industria Musicale Italiana si aspetta una decisione a riguardo. Su Twitter le parole, a firma del ceo della Fimi Enzo Mazza, sono piuttosto eloquenti: “La musica vuole ripartire. Se il governo apre al pubblico per gli Europei, lo faccia anche per la musica live”. Altrimenti, si legge nel post, sarebbe una “discriminazione inaccettabile”.

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